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La resistenza marchigiana nel nuovo album dei Sambene

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LA RESISTENZA MARCHIGIANA IN UN DISCO DI INEDITI DEI SAMBENE

Storie di partigiani strappati all’oblio

E L’ANPI GLI ASSEGNA IL PREMIO NAZIONALE “RENATO BENEDETTO FABRIZI”

La cerimonia di consegna il 22 aprile a Palazzo Campana di Osimo

C’è Nunzia con la sua bicicletta, Nenè che sugli sci “sembrava un angelo che volava”, Eraclio e il suo commovente messaggio d’addio, Bebi e gli altri che riposano sotto i pini di Montalto ed ancora Ruth e Augusto, Ivan, Elvio, Achille, Derna e Alessandro. Sono i protagonisti di dieci canzoni, dieci sentieri per ripercorrere fatti e personaggi della Resistenza marchigiana.

Tutto questo è “Sentieri partigiani. Tra Marche e memoria” (Fono Bisanzio), il primo lavoro discografico di inediti dei Sambene, gruppo folk di Recanati prodotto da Michele Gazich, che nasce con intento di salvare dall’oblio alcuni personaggi della luminosa stagione di lotta per la liberazione dell’Italia che è stata la Resistenza.

Più che un disco un vero e proprio documento, unico nel suo genere, che ha richiesto un lungo periodo di studio e ricerca. L’album uscirà, non a caso, il 24 aprile, alla vigilia dell’anniversario della Liberazione, ma ha già meritato un importante riconoscimento, il Premio Nazionale “Renato Benedetto Fabrizi” dell’ANPI, assegnato ogni anno a coloro che, nell’ambito della propria attività, abbiano trattato i temi dell’antifascismo e della Resistenza. Il riconoscimento sarà consegnato il 22 aprile a Osimo, alle 17 a Palazzo Campana.

Il progetto, che ha anche ottenuto il patrocinio non oneroso di dieci comuni marchigiani (Recanati, Fabriano, Visso, Fiastra, Muccia, Cessapalombo, Urbisaglia, Arcevia, Agugliano e Tolentino), ha suscitato immediatamente l’interesse dell’Associazione Nazionale Partigiani Italiani sin dalle prime battute della campagna di crowdfunding per finanziarlo, campagna che ha ottenuto un grande successo grazie al sostegno di fan, giornalisti e associazioni.

L’idea è nata un lunedì di primavera di qualche anno fa quando, presso il cimitero di Tolentino, davanti al monumento ai caduti di Montalto, l’attenzione di alcuni componenti del gruppo è stata attratta da un nome, Bebi Patrizi, e dalla sua città di provenienza, Recanati, la loro città. Da lì è iniziato un percorso di approfondimento di quella storie e di altre storie di donne ed uomini, staffette e partigiani, che hanno combattuto per la libertà nelle Marche, in particolare nelle provincie di Ancona e Macerata.

I Sambene (in sardo “sangue”, come sinonimo di passione ed energia) sono un gruppo di musica folk, con una forte connotazione cantautorale; un gruppo acustico nel quale si dà grande risalto alle tre voci che lo compongono: quella maschile di Marco Sonaglia, chitarrista e cantautore, e quelle femminili di Roberta Sforza e Veronica Vivani. Sono nati due anni fa all’interno dell’Accademia dei Cantautori di Recanati (Mc), diretta da Lucia Brandoni, e fin dal loro esordio hanno ottenuto un notevole riscontro di pubblico con quasi 150 live presentati in tutta Italia.

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